Fuori sede by Rosi Braidotti

Fuori sede by Rosi Braidotti

autore:Rosi Braidotti [Braidotti, Rosi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2021-06-14T22:00:00+00:00


Che cosa intendi con «livello molecolare del desiderio»? Che differenza c’è tra pensare il desiderio a livello molecolare e teorizzarlo come una forma di dialettica oppositiva?

L’idea di partenza è questa: “sessualità” significa relazioni e affetti distribuiti, che si concretizzano in degli incontri. È una questione di dove, quando, chi e cosa accende il desiderio, secondo un migliaio di modalità differenti. Il desiderio non riguarda solo la scelta d’oggetto, il sesso o il genere della persona coinvolta, ma ha a che fare con il quadro più ampio. Qui entra in gioco il mio materialismo e la forza degli elementi: la qualità della luce al momento dell’appuntamento, la temperatura dell’aria, e naturalmente il livello ormonale… Quello di cui mi interessa parlare sono i modi di destabilizzare le categorie di identità, pur rifondandole in una descrizione cartografica delle forme precise in cui emergono le istanze effettive del desiderio. Per come la vedo io, queste forme sono sempre contestuali, o territoriali; hanno sempre un antefatto; sono sempre rizomatiche nel manifestarsi attraverso un campo infinito di intensità di ogni sorta. A tal proposito, Gilles Deleuze e Virginia Woolf hanno scritto pagine magnifiche. Per esempio, quando Virginia Woolf parla di Vita Sackville-West, l’attenzione è sempre sull’organizzazione dello spazio intorno alle sue gambe così attraenti e sulla forma allungata del suo viso aristocratico. Un volto amato è un paesaggio del desiderio, quindi sì, parliamo del nostro “oggetto” del desiderio, ma nella sostanza si tratta di qualcos’altro: è pura accelerazione o velocità, cioè attraversamento dello spazio e del tempo. Descrivere il desiderio richiede talenti da paesaggista, e non riguarda solo la geografia, ma anche una meteorologia degli incontri che scandiscono i ritmi della passione.

Il desiderio contemporaneo funziona in questo modo: vuoi perché noi soggetti nomadi abbiamo mille sfaccettature, vuoi per via della nostra tecnologia e della globalizzazione, siamo mossi o attratti non in maniera dialettica ma multilaterale, se così si può dire. Sono del parere che un queering nomade della sessualità permetta di attivare e mettere in circolazione una ludica perversione polimorfa nello “spazio tra di noi”. L’incontro con l’altro non è assimilazione e consumo di un oggetto ambito, ma è in realtà una relazione con l’alterità che si definisce come apertura o relazionalità multipla. La relazione rende possibile l’attuazione del desiderio, ma questo rimane inespresso perché è il motore che innesca tutto il processo. In tal senso, ha ragione Deleuze quando dice che il desiderio è sempre virtuale: ci aspetta dietro l’angolo, quando meno lo sospettiamo.



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